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Debito sanitario, i documenti che sbugiardano Scopelliti

La verità è una sola ed è testimoniata dai fatti: la Regione Calabria continua a fare registrare un estremo ritardo nel pagamento del debito sanitario 2007 e ante e 2008 pur avendo appositamente costituito oltre 4 anni fa presso il Dipartimento alla Salute, l'ufficio Bde (Bad debt entity) per effettuare pagamenti del debito sanitario.

Capisco che il dato è eclatante ed è comprensibile l'imbarazzo della Giunta regionale che non riesce ad effettuare pagamenti di un debito commerciale e non commerciale che è giàstato certificato dall'advisor, ma le imprese e i fornitori che hanno garantito in questi anni prestazioni al Servizio sanitario calabrese hanno diritto di sapere perché non vengono pagati nonostante le risorse ci sono, sono tante e sono disponibili.

Riesce difficile giustificare il tentativo della Regione di negare la realtà e occultare una verità ampiamente dimostrata dal resoconto della riunione del Tavolo massicci, dove partecipano tra l'altro i rappresentanti dei ministeri di Economia e Sanità, del 4 aprile 2014 che, a pag. 5, dice testualmente: "Risultano per il debito 2007 e ante e per il debito 2008 pagamenti per complessivi 220 milioni di euro a fronte di mille e 109 milioni di euro di risorse di cui 860 milioni di euro a disposizione della Regione al netto dei 249 milioni di euro ancora non trasferiti dallo Stato, le risorse utilizzate per i pagamenti sono pari a circa il 26% delle risorse nella effettiva disponibilità della Regione. Tavolo e comitato non possono non evidenziare l'estremo ritardo con cui si sta procedendo ai pagamenti del debito 2007 e ante e del debito 2008 e rilevano il permanere della criticità in ordine ai tempi di pagamento che vedono la Calabria e in particolare le aziende sanitarie provinciali calabresi registrare i tempi di pagamento più alti in Italia".

Un dato che grida vendetta, quello del mancato pagamento dei debiti sanitari e che risulta ancora più incomprensibile per la disponibilità delle risorse certificata anche dal Tavolo Massiccio a meno che non si consideri quella della Regione una strategia consapevole per scelte clientelari e di favore nella gestione dei pagamenti.

Basta bugie. La Calabria ha già pagato un prezzo salatissimo per i fallimenti della Giunta Scopelliti - Stasi. Continuare a governare un settore cruciale come la sanità attraverso falsità e dichiarazioni strumentali è un atto di irresponsabilità politica nei confronti dei cittadini. I calabresi siano messi nelle condizioni di decidere presto chi dovrà governarli.

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