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Centoventi imprese agricole rischiano di chiudere

Quattromila lavoratori a rischio licenziamento. Centoventi imprese agricole potrebbero chiudere

Da mesi fermo l’iter per la concessione del finanziamento “Intrapresa” a titolo oneroso da parte della Regione. Chiudiamo con la mala politica

«Centoventi imprese del Consorzio per la valorizzazione di pesche e nettarine di Calabria con oltre quattromila dipendenti rischiano di mandare a casa i lavoratori perché da oltre cinque mesi la Regione Calabria non riesce a definire un finanziamento a titolo oneroso di oltre tre milioni euro con Fincalabra che ha istruito la pratica in modo positivo. Non è possibile che la vita di decine di imprese di un settore strategico come quello agroalimentare sia appesa a un filo per via del gioco della politica della giunta regionale e del rimpallo tra i Dipartimenti». È quanto ha affermato il consigliere regionale Carlo Guccione che sulla questione ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta Mario Oliverio.

«È stato verificato - è scritto nell’interrogazione - che alla data del 31 marzo 2018 risultano regolari i pagamenti delle rate di preammortamento di entrambi i contratti di finanziamento sottoscritti nel 2015 e 2016 con Fincalabra dalle imprese che aderiscono al Consorzio per la valorizzazione delle pesche e nettarine di Calabria. E il Dipartimento Agricoltura della Regione in merito a tali finanziamenti ha espresso parere favorevole».

Il consigliere Guccione nell’interrogazione chiede «quali iniziative urgenti intende adottare per sbloccare l’iter della concessione di un prestito a titolo oneroso sul Fondo Rotativo INTRAPRESA con il Consorzio per la valorizzazione di pesche e nettarine di Calabria. I ritardi rischiano di mettere in ginocchio le aziende agricole calabresi non supportate adeguatamente da politiche finanziarie e creditizie. È fondamentale, nell’attuale periodo di crisi, definire solide strategie di investimento a sostegno della rete imprenditoriale, oggi sempre più fragile e schiacciata dalla perdita di competitività con il mercato estero».

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