«In tutta questa vicenda della Metro tranvia un elemento appare con evidenza e certezza: la Regione Calabria e i Comuni di Cosenza e Rende avevano trovato una sintesi in relazione a un'ipotesi di accordo di programma sulla realizzazione dell'opera. Questa è una verità sulla quale nessuno può avanzare alcun dubbio. L'accordo prevedeva, oltre alla realizzazione della Metropolitana, anche una serie di opere elencate specificamente e dettagliatamente nello stesso accordo di programma tra Regione e Comuni di Cosenza e Rende».
È quanto sostiene Carlo Guccione, consigliere comunale e coordinatore della Grande Cosenza.
«Nell'accordo sulla Metro – afferma Carlo Guccione – era stato previsto addirittura anche il tipo di tecnologia da utilizzare per la moderna infrastruttura. Tutte opere (parte integrante dell'accordo) che ridisegnano e migliorano il sistema del trasporto sostenibile, ad esempio con la costruzione dell'arteria stradale di collegamento tra lo svincolo autostradale e l'area ospedaliera, i lavori di riqualificazione del quartiere Santa Lucia (lotto II), la realizzazione di una infrastruttura di mobilità sostenibile tra il Lungofiume e il Castello Svevo e tanti altri aspetti. Mi pare evidente che, dopo essersi seduti a un tavolo insieme ed aver raggiunto un accordo, non sia più in discussione la realizzazione della Metro tranvia, ma l'accordo a latere di un sistema di opere che il Comune di Cosenza pretende di realizzare con l'impegno della Regione Calabria. Chiarito questo aspetto, dobbiamo porre fine a questa querelle che rischia di diventare una grande pantomima a discapito dei cittadini di Cosenza e dell'area urbana».
«Sono trascorsi diversi decenni – sottolinea Carlo Guccione - e tanti atti amministrativi approvati dai rispettivi Comuni (tra gli ultimi una delibera del consiglio comunale di Cosenza approvata nel 2013, sotto il governo di Scopelliti, nella quale venivano proposte una serie di indicazioni recepite dalla Regione già nella progettazione preliminare). Io credo che il tempo della campagna elettorale sia finito. Abbiamo davanti a noi un obiettivo comune: la costruzione di una Metro che proietta Cosenza in una dimensione sempre più europea. Chi intende perdere questa occasione si assume in pieno la responsabilità di non voler arrestare il declino di questa città, che dagli anni Novanta ad oggi è passata da 120mila abitanti a 69mila, perdendo ruoli e funzioni. Chi intende perdere questa occasione non crede e non lavora realmente per la città unica».
«È chiaro – precisa Carlo Guccione - che la Metro Tranvia rappresenta la prima e più grande infrastruttura per la realizzazione del Comune unico. Nell'ultimo consiglio comunale (lunedì 27 febbraio) ho chiesto al sindaco di Cosenza di riferire nella stessa assise civica sul perché della sua mancata partecipazione alla riunione con il presidente della Regione, il presidente della Provincia e il sindaco di Rende. Non mi pare che siano emersi problemi così insormontabili da determinare un mancato accordo. A pagarne le conseguenze saranno i cittadini. Non solo per la mancata costruzione della Metro, ma anche per la perdita di 160 milioni di euro destinati all'infrastruttura e di altri 70 milioni per la realizzazione di quelle opere previste nell'accordo (risorse regionali e comunitarie). Opere in grado di cambiare il volto dell'area urbana Cosenza-Rende-Unical».